Fabbriche galleggianti. Solitudine e sfruttamento dei nuovi marinai

Di globalizzazione se ne è parlato molto, ma pochissimo dei trasporti che la rendono possibile. I trasporti marittimi sono responsabili per circa il 95% in termini di tonnellaggio e per il 66% in termini di valore del commercio mondiale. Sono garantiti da 1,2 milioni di marinai, di cui circa 750.000 sono a bordo in qualsiasi momento, mentre gli altri sono in stand by. Invisibili alla maggior parte delle persone, i marinai sono spesso rimasti in ombra anche nella ricerca sociale. Questo libro descrive le recenti trasformazioni subite dai marinai a livello internazionale e in particolare nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Mentre il mondo sembra diventare sempre più piccolo e compresso, i marinai si sentono sempre più soli. La vita a terra è spesso un miraggio che può durare anche mesi e le soste sono diventate sempre più brevi. La gamma delle condizioni di ingaggio si è allargata e le distanze sociali a bordo e nei tempi di attesa si sono moltiplicate. La casualità influisce fortemente sulla vita e sull'impossibilità di guardare al proprio futuro, mentre a bordo prevale spesso una socialità obbligata. È un navigare a vista durante il quale le vite che reggono il commercio mondiale sono date per scontate. Ma queste vite non sono polvere di stelle, bensì individui che hanno storicamente maturato e continuano a maturare un linguaggio più universalizzante di quello prevalente oggi fra i terrestri.